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Salvatore Satta è universalmente noto come insigne giurista, cui si deve un'originale teoria del diritto processuale. Forse meno noto è che egli fu anche un fine letterato e scrittore, come dimostrano i suoi tre romanzi, La veranda, De profundis e Il giorno del giudizio. In essi egli elaborò, sulla scorta delle sue sterminate letture e della propria concezione del diritto e della norma, una personale visione della vita, profondamente permeata dalla fede cristiana. Scopo della presente ricerca è quello di indagare questa visione esistenziale e, soprattutto, i modi in cui all'interno di essa si inserisce la meditazione dell'autore sul Cristianesimo.